Fiera e Zogo de l'Oca - Ricostruzione storica di una festa paesana di inizio '900 che ogni anno anima il centro storico di Mirano



Fiera e Zogo de l'Oca Ricostruzione storica di una festa paesana di inizio '900 che ogni anno anima il centro storico di Mirano
Fiera e Zogo de l'Oca
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L'evento si svolge in tutto il centro storico e vede la rievocazione di una fiera paesana di inizio del secolo scorso, tra bancarelle, spettacoli di strada, giochi e specialità gastronomiche.

Per l’occasione tutto tornerà com’era nel primo Novecento, con la città completamente trasformata da un’atmosfera tipica della Belle Époque. Cartelli stradali, automobili e altri simboli della contemporaneità spariranno, lasciando il posto a banchi in legno del mercato, baracconi con i giochi di una volta, bacheche con gli avvisi comunali, manifesti con le prime réclame. La città si popolerà poi per tutta la durata della manifestazione di figuranti in costume d’epoca, come lo strillone con il giornale, l’imbonitore con i suoi intrugli, le servette, le guardie, gli artigiani all’opera.

In questo contesto, nel pomeriggio della domenica, si svolge il Zogo de l'Oca in piazza, il vero momento clou della manifestazione, un grande gioco di società strutturato con 63 grandi caselle di due metri per due, dadi e pedine giganti, con le quali dar vita a prove di abilità. A sfidarsi saranno la squadra del capoluogo e delle cinque frazioni di Mirano (Ballò, Campocroce, Scaltenigo, Vetrego e Zianigo).

L’atmosfera di questi due giorni di festa è resa ancor più speciale dalla ricca tradizione culinaria legata all’oca. Sin dalla notte dei tempi infatti, per festeggiare la chiusura dell’anno agrario i contadini locali erano soliti mangiare prodotti a base d’oca. Legato a questo pennuto c'è sempre un ricco menù, che vede coinvolti tutti i migliori ristoratori di Mirano, per far rinascere anche nei palati l’antica cultura dell’oca. Non dimenticate dunque l’assaggio benaugurante di risotto, ravioli o salsiccia d’oca, perchè “Chi no magna l’oca a San Martin no fa el beco de un quatrin”!